Educazione e prevenzione alimentare a scuola e al lavoro

Un progetto che coinvolge Elior e gli studenti dell’Università Luiss Guido Carli, per studiare come l’educazione e la prevenzione alimentare a scuola e sul lavoro impattano sulle generazioni presenti e future. E, quindi, sulla società tutta.

L’iniziativa rientra nel programma voluto da CEOforLIFE e Luiss per dare vita a sei gruppi di lavoro strategici, in linea con le grandi aree di intervento definite dal PNRR, ovvero il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza il cui importo totale è di 191,5 miliardi di euro.

In ciascun gruppo, ceo, imprenditori, next gen e istituzioni possono valutare possibili sinergie tra il mondo pubblico e quello privato.

Gli Osservatori Nazionali

Nel corso delle sessioni di lavoro, sono stati lanciati di Osservatori Nazionali CEOforLIFE, uno strumento di accelerazione e messa in rete delle progettualità su specifici filoni tematici. L’obiettivo? Favorire le interconnessioni tra imprese animate dagli stessi ambiti di interesse, definendo progettualità e iniziative congiunte a vantaggio dell’attuazione del Piano Nazionale di sviluppo e a sostegno della crescita del Sistema Paese.

Il PNRR, infatti, rappresenta una straordinaria opportunità di rilancio e sviluppo per l’economia italiana ma mette istituzioni, imprese, associazioni e società civile di fronte a obiettivi sfidanti per implementare le sue linee strategiche.

Il ruolo della ristorazione collettiva

Elior Italia, occupandosi di ristorazione collettiva e quindi di un ambito dove sfera pubblica e privata sono fortemente interconnesse, si è messa a disposizione per creare e portare avanti un progetto su un tema che è da sempre al centro della nostra strategia: la sana alimentazione.

L’ha spiegato Rosario Ambrosino, a.d. di Elior Italia, in occasione della presentazione del progetto “L’educazione e la prevenzione alimentare a scuola e al lavoro” portato avanti con gli studenti della Luiss Guido Carli University. “Facciamo ristorazione per la collettività, quindi ci prendiamo cura di persone che sono all’asilo così come di chi è in una Rsa, passando attraverso la fase lavorativa”.

Educazione alimentare al centro

Al centro di tutto c’è l’educazione alimentare, un concetto sul quale Elior investe da sempre in termini di tempo, risorse, progetti e persone. "Stiamo lavorando molto sull’educazione alimentare - sottolinea Ambrosino - perché è un fattore estremamente determinante per i bambini: in una certa fase della vita apprendono stili di consumo che condizioneranno in maniera determinante - positiva o negativa - le loro abitudini da adulti”.

Mensa scolastica: il divario Nord Sud

In Italia, il luogo deputato all’educazione alimentare è la scuola, grazie al servizio di ristorazione.

Tuttavia, nel nostro Paese solo un bambino su due fa il tempo pieno a scuola e quindi ha accesso alla mensa. Sotto questo aspetto, “c’è un divario drammatico tra Nord e Centro-Sud Italia. Questo fatto condiziona molto lo sviluppo della società, sia in termini di prevenzione allobesità, sia per quanto riguarda un modello sociale focalizzato su inclusione e diversity, che parte anche da una maggiore partecipazione femminile al mondo del lavoro”.

Ecco perché Elior ha sviluppato un servizio di ristorazione scolastica fondato su quattro valori fondamentali, per trasformare i bambini di oggi in adulti consapevoli quando si tratta di scelte alimentari: benessere, sostenibilità, inclusione, qualità.

Il progetto Elior e Luiss

Nei prossimi mesi, gli studenti della Luiss affiancheranno Elior soprattutto nella “prevenzione riguardo alla salute, che riteniamo essere il primo e fondamentale strumento di benessere personale, anche per rivolgerci alle generazioni future”, assicura Elena Miceli, rappresentante del gruppo di lavoro degli studenti Luiss.

“Ci occuperemo di salute anche in termini di interconnessione con l’ambiente circostante, con l’obiettivo di educare alla sana alimentazione e al rispetto dell’ambiente, spiegando il rapporto tra salute, ambiente e alimentazione”.

Inoltre, il progetto analizzerà anche la sostenibilità del welfare state, perché la salute è una voce di spesa sostanziale nei bilanci nazionali. E va da sé che “facendo più prevenzione si spenderà meno in futuro per la cura dei pazienti”.