Ricette autunnali facili: cavatelli con cime di rapa

La pasta fresca pugliese condita con il sugo emblema della cucina pugliese: i cavatelli con cime di rapa sono tra le novità inserite nel menù autunnale de iColti in Tavola.

Ricchi di gusto, semplici e genuini, rappresentano uno di quei primi piatti della tradizione che non passano mai di moda. E sono perfetti da servire in pausa pranzo perché rispettano i principi della Dieta Mediterranea e saziano senza appesantire troppo.

Pausa pranzo di benessere

Ecco perché, tra le sei linee di menù de iColti in Tavola, fanno parte della categoria Benessere, insieme alla pasta allo scarpariello, condita cioè con pomodorini, aglio, peperoncino e pecorino.

Sono solo due esempi della grande varietà di nuovi piatti che introduciamo a ogni cambio di stagione: grazie al confezionamento in Atp, infatti, riusciamo a garantire alla ristorazione aziendale una vastissima gamma di piatti sani e genuini, con oltre 400 ricette adatte a soddisfare ogni esigenza…anche quando lo spazio a disposizione è poco!

Cavatelli, una ricetta tradizionale

Entriamo più in dettaglio? Se potessimo partire per un viaggio all’interno di questo piatto troveremmo innanzitutto loro, i cavatelli: si tratta di un tipo di pasta fresca tipica del Molise, dove è riconosciuta prodotto agroalimentare tradizionale, ma diffusa in tutto il Sud Italia e in particolare in Puglia, dove vengono chiamati anche capunti.

Solo due ingredienti

La ricetta dei cavatelli è molto semplice: servono solo due ingredienti, acqua e semola rimacinata di grano duro. A essere fondamentale è il gioco di mano: esattamente come per le orecchiette, formato di pasta al quale somigliano, i cavatelli si ottengono da piccoli pezzetti di impasto allungato al quale viene data la caratteristica forma usando la punta delle dita per esercitare la giusta pressione. È un tipo di pasta cosiddetta “strascinata”, a indicare il movimento che si deve fare per ottenerla.

Sembra facile, e in effetti lo è, ma richiede un po’ di allenamento. In alternativa, si possono  utilizzare quelli già pronti: come i cavatelli con cime di rapa proposti nel menù autunnale de iColti in Tavola. Un0idea perfetta per portare a tavola uno dei 5 colori del benessere!

Le cime di rapa

Così come le cugine orecchiette, anche i cavatelli stanno bene con diversi condimenti: ragù, sugo di pomodoro, broccoli. Ma con le cime di rapa toccano vette di gusto altissime. Non contenendo uova nell’impasto, inoltre, questo piatto può diventare facilmente anche un primo piatto vegano.

Tipiche della Puglia e del sud Italia, assumono nomi diversi a seconda della regione: in Campania, per esempio, si chiamano friarielli e appartengono a tantissime ricette della tradizione culinaria partenopea a partire dal classico piatto a base di salsiccia e friarielli.

Oltre a essere buonissime, le cime di rapa hanno anche molte proprietà benefiche per l’organismo: appartenendo alla famiglia delle verdure crucifere, insieme a broccoli, cavolfiori e cavoli, sono ricche di sali minerali, vitamine e antiossidanti.

Come cucinare le cime di rapa

Chi non è abituato a cucinare le cime di rapa, spesso non sa da che parte iniziare. Di questa verdura si mangiano appunto le cime, ovvero le infiorescenze simili a piccoli broccoletti e le foglie più tenere: il resto può essere utilizzato per insaporire brodi o trasformato in polpette.

Una volta mondate, le cime di rapa vanno sbollentate in acqua calda salata per qualche minuto, poi ripassate in padella con un po’ di olio extravergine d’oliva, aglio, peperoncino e qualche acciuga. Attenzione a non buttare via l’acqua di cottura delle cime: possiamo usarla per cuocere la pasta e per mantecare il condimento.