Pizza: un patrimonio culinario tradizionale che guarda al futuro

Il 17 gennaio in tutto il mondo si celebra il Pizza Day, ovvero la Giornata mondiale della pizza. Piatto iconico a ogni latitudine e simbolo della cucina italiana, la pizza è amatissima ovunque per la sua semplicità, il suo essere versatile e allo stesso tempo simbolo di convivialità. Insomma, è una ricetta tradizionale ma perfettamente in grado di guardare al futuro e stare al passo con i nuovi trend: ovunque la metti, sta bene con tutto.

La Dieta Mediterranea in un piatto

Così come la pasta al pomodoro, anche la pizza è un piatto che, grazie ai suoi ingredienti semplici, rispetta perfettamente i principi della Dieta Mediterranea: cereali e verdure alla base della nostra alimentazione quotidiana insieme ai legumi, poca carne, pesce e latticini. 

E infatti per preparare una classica Pizza Margherita serve davvero poco: farina, acqua, lievito, pomodoro, olio extravergine d'oliva, basilico e mozzarella. 

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Da Napoli a Patrimonio mondiale dell'Umanità 

La pizza, com'è noto, nasce a Napoli e ancora oggi l’arte e la tradizione dei pizzaioli partenopei sono sinonimo di alta qualità riconosciuta in tutto il mondo. Tanto che fin dal 2010 l'unione Europea l'ha riconosciuta STG, ovvero Specialità Tradizionale Garantita. 

Anche per questo motivo, negli anni scorsi le associazioni di categoria si sono mobilitate e più di due milioni di persone hanno richiesto all’Unesco (l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura) di riconoscere la pizza napoletana come patrimonio mondiale dell'Umanità. Cosa che è avvenuta nel 2017, quando l'Unesco ha inserito l'arte del pizzaiolo napoletano nell'elenco dei patrimoni immateriali dell'umanità.  

Perché il Pizza Day è il 17 gennaio?

La pizza ha insomma conquistato numerosi riconoscimenti ovunque e tra questi c'è anche il Pizza Day, celebrato ogni 17 gennaio. Perché questa data? La risposta è semplice: la Giornata mondiale della Pizza è stata scelta nello stesso giorno dedicato a Sant'Antonio Abate, protettore dei pizzaioli e dei fornai. Un tempo, le famiglie dei pizzaioli napoletani avevano l'usanza di andare a Capodimonte il 17 gennaio per rendere omaggio al santo con il tradizionale falò di Sant'Antonio.  

La pasta della pizza e la farcitura

La pasta della pizza nasce da quattro ingredienti semplici: farina, acqua, sale e lievito. Ma a caratterizzarne la qualità è la preparazione, che può variare da pizza a pizza così come la mano del pizzaiolo. Una diversa proporzione di acqua può rendere l’impasto più morbido una volta cotto o al contrario più croccante, così come i tempi di lievitazione. 

Ma, dicevamo, la pizza pur rimanendo un piatto tradizionale sa anche evolversi con la società. Oggi infatti esistono moltissime alternative, che tengono conto anche di nuove esigenze alimentari, come le intolleranze, e nuovi gusti: troviamo impasti per la pizza con farina integrale, senza glutine, a base di cereali o al carbone vegetale, che le conferisce un colore nero. 

Cambiano anche le farciture: la più classica, e la più amata, è sempre quella a base di pomodoro e mozzarella, ma oggi l’impiego di altri ingredienti particolari è stato sdoganato ed è facile trovare pizze particolarmente gourmet. L’unico limite è la fantasia del pizzaiolo e il gusto dei commensali!

La pizza gourmet 

I primi a pensare a una pizza gourmet sono stati gli chef stellati, ma nel nostro paese le variazioni della classica pizza Margherita ormai non si contano più. La cosa non stupisce più di tanto, dal momento che la varietà degli ingredienti è un tratto distintivo della cucina italiana. E quale base migliore della pizza per esaltare le molte specialità locali e tradizionali che possediamo?
Stagionalità e alta qualità degli ingredienti sono i tratti essenziali della pizza gourmet, che la mano dello chef utilizza con sapienza per avere un gusto completo e non banale. Via libera, quindi, a salumi tipici locali, formaggi speciali, verdure crude, cotte, sott'olio: il risultato è una varietà di scelta che va molto oltre le solite pizze margherita, marinara, capricciosa, Napoli, siciliana, per abbracciare variazioni che esprimono l'identità di un territorio. 

Il segreto di una buona pizza 

Come si fa una buona pizza? Per cogliere qualche piccolo segreto abbiamo chiesto agli chef Elior, che ogni giorno preparano tantissime ricette, di spiegarci qual è l'aspetto al quale dobbiamo prestare la massima attenzione. La risposta? La lievitazione. Che deve essere liunga per migliorare il prodotto e dare vita a una pizza digeribile, oltre che gustosa.