World Pizza Day, la giornata mondiale della pizza

A portafoglio, fritta, al taglio, classica o gourmet. La pizza è un piatto italiano che mette d’accordo proprio tutti come capita soltanto ai grandi capolavori o alle star planetarie. È la bandiera della cucina mediterranea, la regina dello street food tanto da essere protagonista di una ricorrenza tutta sua: la Giornata Mondiale della Pizza, che si svolge ogni 17 gennaio. Una data non scelta a caso. In tale data, infatti, ricorre la festa di Sant’Antonio Abate, protettore dei fornai e dei pizzaioli. L'antica tradizione voleva che le famiglie dei pizzaioli di Napoli si recassero a Capodimonte per celebrare il santo con un falò benaugurante.

Gli eventi del Pizza Day 2021

Nel corso di questo periodo abbiamo imparato a sostituire la presenza agli eventi con i collegamenti in streaming e anche per il Pizza Day ce ne saranno parecchi. Tra i tanti in calendario, in particolare è previsto il "Vera Pizza Day"  l'evento realizzato dall'Associazione Verace Pizza Napoletana che, attraverso una Masterclass di 24 ore trasmessa dalla sua pagina Facebook - coinvolgerà 13 Paesi per celebrare la Vera Pizza Italiana nel mondo e le sue lavorazioni tradizionali. Per tornare agli eventi tradizionali della giornata internazionale dovremo aspettare di uscire dalla pandemia, che ha portato la popolazione italiana alla riscoperta della pizza fatta in casa.

 

Bianco farina, rosso pomodoro: non solo pizza 

 

Siamo tornati con le mani in pasta

È quanto emerge da uno studio di effettuato da una delle più grandi aziende italiane a produrre mozzarella per pizza. Dal report è, infatti emerso che la media di pizze cucinate nelle case degli italiani italiane nel 2020 è aumentata del 50% (2,9 pizze al mese) rispetto al 2019 (1.9 pizze al mese). Il risultato è che 2 italiani su 3 l'hanno preparata almeno due volte al mese, in media 1 volta in più rispetto all'anno precedente. 

Anche l’Unesco vota pizza

Non c’è pizza senza pizzaiolo, e quello napoletano non ha rivali, tanto che la sua arte è stata dichiarata Patrimonio Culturale dell’Umanità dall’Unesco. Il segreto della pizza partenopea è la pasta: leggera e sottile, con un centimetro e mezzo di “cornicione”, cioè un bordo rialzato tutto intorno, dalla consistenza eterea. Il pizzaiolo la stende con gesti precisi e solenni, la condisce e la infila con una lunga paletta nel forno a legna che è come la bocca di un vulcano ardente – siamo pur sempre all’ombra del Vesuvio – con temperature vicine ai 500 °C. Un minuto di cottura (non di più, il basilico non deve annerire) ed è pronta.

 

La prima pizzeria della storia


Si chiama Port’Alba e fu aperta a Napoli nel lontano 1738 per rifornire i venditori ambulanti di pizza, ma in seguito mise anche tavoli e sedie a disposizione dei clienti. Ancora oggi la sue pizze vengono cotte nel vecchio forno rivestito di pietra lavica.

 

Dalla mozzarella al caviale


A noi italiani la pizza piace e tanto: ne consumiamo più di 1 miliardo e mezzo all’anno. Al nord quella preferita è la Margherita, seguita dalla Prosciutto e funghi. Al sud le più amate sono la Bufala, la Norma e la Frutti di mare. In grande ascesa quelle bianche integrali e gluten free. Ma basta aprire il menu di una pizzeria per scoprire infinite varianti influenzate dai prodotti del territorio e della fantasia dello chef. Anche quelli stellati si sono sbizzarriti sul tema creando pizze gourmet. La più esclusiva? Quella al caviale, naturalmente.

 

4 stagioni e 5 continenti

Gli americani ci battono. Negli Stati Uniti si mangiano più di 3 miliardi di pizze all’anno, più o meno l’equivalente di 10 chili a testa. La più amata è la Pepperoni con salame piccante, ma è molto apprezzata anche quella con l’ananas, che piace anche agli australiani. In Costa Rica si usa condire la pizza con un tipico prodotto locale, la noce di cocco, mentre in Svezia va per la maggiore la Banana Curry, un ardito mix di dolce e salato. Piccantissima quanto una pizza calabrese, la Chicken Tikka pakistana è preparata con pollo condito con un sacco di peperoncino.

 

I numeri della pizza

  • 32 secondi: è il record per infornare tre pizze
  • 56 milioni: è il numero di pizze consumate in Italia ogni settimana
  • 8300 euro: è il costo della pizza Luigi XIII, la più cara al mondo
  • 1994: fu l’anno in cui venne aperta la prima pizzeria online