Pasta al pomodoro: ricetta e storia del piatto simbolo della cucina italiana

Sembra facile a farsi ma non lo è: la pasta al pomodoro è una ricetta apparentemente semplice ma capace di mandare in tilt anche lo chef più stellato!

Non a caso è uno di quei piatti che ci fanno immediatamente capire se chi sta dietro ai fornelli è davvero bravo, come la nonna, campionessa per eccellenza di spaghetti al pomodoro, oppure no.

Amatissima dai bambini, comfort food dei più grandi, che nel sugo di pomodoro ritrovano il profumo di casa, piatto iconico della cucina italiana e simbolo della Dieta Mediterranea, la pasta al pomodoro si ama incondizionatamente, anche per la scarpetta finale. E nonostante l’immancabile macchia di sugo che puntualmente ci ritroviamo sulla maglietta a pasto concluso!

Storia della pasta al pomodoro

Chi ha inventato la pasta al sugo di pomodoro? E quando?

Il piatto simbolo della cucina italiana, che dal 2010 è Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco, ha dovuto attendere la scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo per nascere. Prima, infatti, il pomodoro semplicemente in Europa...non esisteva!

Il primo sugo di pomodoro alla napoletana

Il primo sugo di pomodoro di cui si hanno notizie certe è napoletano: nel 1692, infatti, Antonio Latini, cuoco alla corte del Vicerè spagnolo a Napoli, pubblica il ricettario “Scalco alla moderna”, nel quale compare la ricetta della salsa di pomodoro alla spagnola.

Napoli era sotto il dominio spagnolo, paese che beneficiava dell’importazione di materie prime dalle colonie americane, tra cui appunto il pomodoro, che viene ufficialmente introdotto nella cucina italiana in diverse ricette.

L’incontro con la pasta, però, è frutto di secoli dopo: dobbiamo attendere il 1808, quando viene pubblicata la seconda edizione dell’“Apicio Moderno”, ricettario di Francesco Leonardi, cuoco formatosi a Parigi sotto le dipendenze del Maresciallo di Richelieu, poi a Napoli alla corte del Principe di Francavilla, quindi cuoco particolare dell’imperatrice Caterina di Russia e infine presso le cucine della Santa Sede. È lui a scrivere la prima ricetta dei Maccaroni alla Napolitana, cioè il primo piatto di pasta al ragù simile a quello che conosciamo oggi, con il sugo di pomodoro insieme alla carne abbinati alla pasta.

Sì ok ma la ricetta degli spaghetti al pomodoro, quando arriva?

La prima ricetta degli spaghetti al pomodoro

Poco dopo: nel 1837 Ippolito Cavalcanti pubblica “La cucina teorico-pratica”, che contiene la prima ricetta degli spaghetti al pomodoro, proposti come pastasciutta all’italiana. La somiglianza con la ricetta attuale è impressionante: si tratta finalmente di sugo di pomodoro insaporito solo con olio, aglio e pepe, con cui insaporire gli spaghetti cotti al dente.

Dieta Mediterranea e pasta al pomodoro

Da dove arriva la fortuna della pasta al pomodoro, che da Napoli ha conquistato prima tutta Italia e poi il mondo intero, a partire dagli Stati Uniti dove spopolavano?

La pasta al sugo è una ricetta buona, economica, alla portata di tutti, apprezzatissima dai bambini, facile da preparare a casa anche all’ultimo momento per un pranzo improvvisato o una cena con gli amici e coltivata dagli chef perché...non si può non avere in menù la pasta al pomodoro.

Inoltre è un piatto che fa bene perché si tratta di cereali (anche con la pasta integrale è comunque buonissima), verdura, erbe aromatiche e grassi buoni derivanti dall’olio d’oliva. In altre parole, un condensato di Dieta Mediterranea, perfettamente in linea con le indicazioni della piramide alimentare.

Come si fa la pasta al pomodoro: consigli degli chef Elior

La semplicità di questo piatto unisce pochi ingredienti ma di prima qualità, per un risultato completo ed equilibrato ma gustoso al tempo stesso.

Come si fa la pasta al pomodoro? Ognuno ha la propria ricetta ma vi lasciamo i consigli degli chef Elior:>

  • Pomodori maturi, ricchi di licopene dalle proprietà antiossidanti per combattere i radicali liberi. Per fare un ottimo sugo, consigliamo di usare pomodori San Marzano Dop, le cui caratteristiche organolettiche – scarsa acidità, pochi semi, polpa compatta, carnosa e poco acquosa – li rende adatti a una cottura veloce, indispensabile per conservare tutto il sapore del pomodoro

  • Spaghetti di grano duro: hanno un impatto glicemico più basso rispetto ad altri formati di pasta, che si riduce ulteriormente se vengono scolati al dente. I migliori sono quelli trafilati al bronzo, perché sono più porosi e quindi assorbono e trattengono maggiormente il condimento. Rigorosamente numero 5 e, perché siano al dente, scolateli due minuti prima del tempo di cottura indicato sulla confezione.

  • Basilico fresco: un alimento da re, il cui profumo è sinonimo di cucina italiana. Il basilico è inoltre una miniera di sali minerali, ricco di magnesio, calcio, manganese, vitamina A e betacarotene. Aggiungetene qualche foglia alla passata di pomodoro per insaporirla e ualch fogliolina cruda spezzata a mano al piatto finito.

  • Olio extravergine di oliva: elisir di lunga vita preziosissimo e raccomandato dalla Dieta Mediterranea, rappresenta i grassi buoni indispensabili nella nostra alimentazione quotidiana. Ricco di proprietà benefiche, favorisce la digestione, abbassa i livelli di colesterolo e non fa ingrassare.

Per legare ulteriormente pasta e sugo, terminate la cottura a risotto così da amalgamare i sapori e le consistenze di sugo e pasta. E visto che ormai abbiamo capito che il pomodoro è ricco di licopene e fa bene all’organismo, nel caso manchi la pasta prepariamo pure una porzione generosa di pane e pomodoro!

Mangiare pasta la sera: effetto rilassante

Arrivati a questo punto avrete una gran voglia di cucinarvi un piatto di spaghetti al sugo: fatelo e non preoccupatevi dell’orario.

Mangiare pasta la sera, contrariamente a quel che molti pensano, non fa ingrassare e non fa male. Anzi, è esattamente il contrario: secondo quanto affermato dall’Istituto Superiore di Sanità, mangiare carboidrati a cena favorisce il riposo notturno e stimola la produzione di serotonina, cioè la molecola del benessere che ci fa sentire meno stressati, più rilassati e felici.

Pasta al pomodoro: valori nutrizionali

Non ne siete convinti? Allora sappiate che una porzione di pasta al pomodoro (80-100 g) apporta circa 450 calorie: per avere un pasto completo va abbinata a un secondo a base di proteine, come carne bianca, pesce, uova o legumi, sempre accompagnati da verdure.

Se usiamo pasta integrale aumentiamo l'apporto di fibre, è un piatto adatto anche ai vegetariani e togliendo la classica spolverata di Parmigiano diventa vegano.

Inoltre la pasta al pomodoro non contiene colesterolo, fornisce vitamine, fibre e carboidrati complessi, oltre ad avere un buon potere saziante.