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La gestione dei conflitti tra i bambini

06 Giugno 2024 - News - Education
Nel terzo appuntamento del ciclo di incontri dedicato alla genitorialità gli esperti di Pulcini &Co spiegano come educare i bambini a litigare bene

Come si educa a litigare bene? Non sempre i genitori sanno qual è il modo migliore per affrontare i conflitti tra i bambini. Ad aiutarli ci sono gli esperti di Pulcini&Co, la divisione di Elior dedicata ai servizi all'infanzia e al welfare, che all’argomento ha dedicato il terzo appuntamento di “Tra il dire e il fare c’è di mezzo…amare”, il ciclo di incontri a supporto della genitorialità. 

Litigare per i bambini è fisiologico

Partiamo dalla base: per i bambini litigare è fisiologico. Anzi, è un aspetto sostanziale della loro relazione, che non deve spaventare gli adulti. Litigare è nella natura infantile ed è qualcosa che i bambini riescono a gestire da soli in modo efficace. 

Da zero a sei anni, il litigio è un mettersi alla prova, affermare la propria autonomia, la propria forza e il fatto di essere diversi dagli altri. 

I vantaggi di saper litigare

Litigare bene durante l’infanzia rappresenta un investimento che in futuro tornerà utile su molti fronti, dal lavoro al rapporto di coppia. Si impara a farsi rispettare ma anche ad accogliere e rispettare il punto di vista degli altri, a costruire azioni comuni efficaci. Insomma, imparare a litigare comporta un sacco di vantaggi!

Litigando bene i bambini imparano infatti l’arte di autoregolare le proprie controversie: nella vita adulta sapranno riconoscere e affrontare i problemi. Non solo: imparano a confrontarsi con altri punti di vista, scoprendo che la realtà ha molte sfaccettature: in questo modo, incontrano i propri limiti e attivano le proprie risorse, scoprendo una capacità sociale fondamentale come l’empatia.

Terzo vantaggio: litigando i bambini imparano a trovare un’alternativa nelle situazioni critiche, il che sviluppa la loro autostima.

Il metodo per litigare bene

Il metodo per litigare bene si basa su quattro passaggi, definiti due passi avanti e due passi indietro:

  1. Primo passo indietro: non cercare il colpevole. Occorre evitare di trasformarsi in giudici e decidere chi ha torto e chi ha ragione. Meglio invece sospendere il giudizio e concentrarsi su cosa possono imparare i nostri figli da questa situazione. 
  2. Secondo passo indietro: non fornire la soluzione al litigio. Spesso gli adulti cercano di imporre la pace o dare ragione a uno dei due. Meglio invece rimanere neutrali e spingere i contendenti a cercare un accordo da soli.
  3. Primo passo avanti: farli parlare tra loro del litigio. Comunicarsi la reciproca versione dei fatti, anche in presenza dei genitori, favorisce nei bambini la sensazione di essere ascoltati e di sentirsi importanti. Parlando, imparano a trovare da soli il bandolo della matassa, quindi meglio lasciare che siano i piccoli a confrontarsi e a dire quello che pensano e provano, anche aiutandoli ad esprimersi facendo qualche domanda. 
  4. Secondo passo avanti: favorire il raggiungimento di un accordo. Il che significa trovare un’intesa tra le parti che permette di gestire il litigio in modo condiviso.
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