Com’è la gestione del ristorante di un resort
Gestire i servizi di food&beverage per un hotel o un resort richiede grande esperienza e soprattutto molta flessibilità. Le strutture ricettive non sono tutte uguali: al contrario, spesso hanno dimensioni, tipologia di clientela, stagionalità, orari ed esigenze completamente diverse, come i ristoranti.
Ecco perché in Elior abbiamo creato Artusia, la divisione specializzata nell’arte di ristorare al servizio dell’hotellerie, dalla colazione al dopo cena.
Il Tarantella di Marina di Scarlino
Il Tarantella – Pool Restaurant & Lounge Club, ovvero il ristorante all’interno del resort Marina di Scarlino, in Toscana, è il progetto pilota di Artusia.
Siamo partiti inquadrando la tipologia di locale: il ristorante e cocktail bar è collocato a bordo piscina e serve pranzi, aperitivi e cene in un’atmosfera casual chic ispirata a un giardino lussureggiante.
Si trova di fronte al porto, con vista fronte mare che arriva fino all’Isola d’Elba: a seconda dell’orario, cambiano mise en place e musica di sottofondo per accogliere al meglio chi è in cerca di un light lunch, chi apprezza la mondanità da aperitivo, chi preferisce una cena romantica o vuole scoprire i cocktail più in voga del momento nei cocktail bar delle capitali europee.
Intorno c’è la Marina di Scarlino, con il Resort formato da 29 appartamenti fronte mare, la Via dello Shopping con negozi, bar e piscine e ovviamente il porto turistico, affacciato sul golfo di Follinica e con i parchi naturali alle spalle.
Un ristorante fine dining
Potremmo definire Il Tarantella un ristorante fine dining, informale ma sempre attento ai dettagli, dove il servizio è accurato senza per questo risultare troppo rigido o preconfezionato. Insomma un ristorante dove si sta bene e dove soprattutto si mangia molto bene, aprendosi anche a esperienza culinarie nuove.
In quest’ottica, Artusia ha studiato un menù ispirato a madre terra e fratello mare, con proposte basate sui principi della Dieta Mediterranea ma aperte a contaminazioni provenienti da altre culture gastronomiche.
Una volta a settimana, infatti, lo chef sfrutta la propria formazione nell’alta cucina internazionale per proporre serate a tema che attingono da tradizioni culinarie delle capitali europee, per sentirsi come a Barcellona, Parigi o Londra pur rimanendo in Toscana.
Il menù
A pranzo ci sono proposte leggere, equilibrate, easy, con attenzione alle tendenze internazionali. A cena trionfa la cucina mediterranea di ricerca, usando tecniche di cottura che preservano e valorizzano il gusto autentico degli ingredienti.
Qualche esempio? Gli antipasti spaziano dallo sgombro in carpione al sashimi di ombrina con fava tonka e asparagi, un omaggio allo chef giapponese Jumpei Kuroda, dalla patata affumicata con fonduta di Castelmagno al soutè di molluschi di mare. Tra i primi ci sono i tajarin con bagnetto verde e bottarga di muggine, il gambero rosso con spaghettone, i ravioli del Plin o la pasta fredda, ai quali seguono secondi come il pescato del giorno arrosto servito su farinata di ceci, la seppia nera grigliata, scamone arrosto e pomodori verdi fritti.
Particolarissimi e studiati sono i dessert, in omaggio alle tradizioni regionali e frutto della formazione della nostra pasticcera nelle cucine di tutto il mondo. Dalla mousse di miele di castagno con riduzione di birra e spugna di orzo all’involtino di melanzana fritta con crema al cioccolato e agrumi canditi, dalla panna cotta al blu del Monviso, per chi ama i formaggi a fine pasto, alla frolla croccante con crema all’olio e limone.