Outdoor education: l’asilo nido secondo Elior

Gioco libero all’aperto, spazi esterni progettati per favorire esperienze multisensoriali, orti da coltivare, animali da conoscere, attività da svolgere nella natura a contatto con terra, acqua, aria e fuoco: si ispira all’outdoor education il progetto di Elior per gli asili nido gestiti dalla nostra divisione Pulcini&co.

Una filosofia dalle fondamenta ben radicate negli studi dei grandi nomi della pedagogia: da Locke a Rousseau, da Pestalozzi a Frobel fino a Maria Montessori, tutti hanno sempre riconosciuto il valore delle attività e del gioco all’aperto.

La progettazione degli spazi esterni

Nei nostri nidi la progettazione degli spazi esterni riveste un’importanza fondamentale perché rappresentano una palestra naturale per la prima alfabetizzazione motoria.

L’ambiente esterno è un luogo di sperimentazione, scoperta, libertà e trasgressione, che permette ai bambini di potenziare le proprie competenze e mettersi alla prova in situazione difficilmente replicabili in casa.

I benefici dell’attività all’aperto

I benefici dell’attività all’aria aperta sui bambini, inclusa quella libera e destrutturata, sono molteplici e toccano diverse aree:

  • Benessere psico-fisico: Trascorrere diverse ore all’aria aperta migliora la percezione spaziale, favorisce lo sviluppo di competenze motorie, riduce la probabilità di obesità e migliora l'umore. Inoltre l’esposizione alla luce solare e il respiro all'aria aperta attivano la circolazione sanguigna, rinforzano la produzione di vitamina De riequilibrano le difese immunitarie.

  • Interazione socio-affettiva: Attraverso il gioco libero, il bambino non deve fare riferimento all’adulto per sapere come muoversi e cosa fare ma è libero di scegliere come organizzarsi, quale gioco fare e con quali amici. Impara così a socializzare e a comunicare in maniera efficace, a intrecciare relazioni sviluppando il rispetto verso l'altro. L’esplorazione di materiali plurisensoriali, destrutturati e concreti (come terra, foglie, rami, sassolini..) aumenta le sue capacità di autoregolazione, autonomia, concentrazione e memoria migliorando eventuali difficoltà di comportamento.

  • Area sensoriale e percettiva: L’ambiente naturale mette a disposizione un’infinità di situazioni e oggetti che sviluppano tutti i sensi, provocando piacere e rilassamento anziché eccessiva stimolazione solo di vista e udito.L’uso delle mani è indispensabile e rappresenta per il bambino il primo passo per lo sviluppo del pensiero: l’olfatto è un mezzo di comunicazione non verbale capace di risvegliare nei più piccoli emozioni e sensazioni. Si recupera anche la dimensione del silenzio(o del meno rumore) e della pausa, fondamentali per uno sviluppo cognitivo più sano.

  • Area della scoperta:il gioco libero autogestito è la più grande fonte di creatività che il bambino ha a disposizione. Attraverso i ritmi e i tempi rallentati della natura si scoprono dettagli che suscitano stupore ed emozioni nuove, in grado di sviluppare nei bambini una sensibilità ecologica e portandoli ad avere maggiorerispetto verso la natura ed i suoi elementi.

Giocare con i quattro elementi

Terra, acqua, aria e fuoco: quali bambini non sono attratti dai quattro elementi naturali?

E allora ecco una serie di attività che organizziamo nei nostri nidi:

  • Terra: ci si può sbizzarrire toccandola, riempiendo secchielli e paletti, impastando creature di fango o cucinando torte di fango, scoprendo le differenza tra terra, sabbia, fango, che rumori fanno. Possiamo costruire piste, strade, piccole case per gli animali, raccogliere le foglie e osservare le stagioni. E poi possiamo coltivare un piccolo orto!

  • Aria: L’aria rappresenta uno degli aspetti più affascinanti da scoprire insieme ai bambini perché per la sua incorporeitàsfugge alla loro conoscenza. Possiamo allora far notare ai bambini foglie e capelli che si agitano nel vento, osservare tutto ciò che vola, vedere la pancia che si gonfia quando si respira. Si possono costruire una manica del vento con una bottiglia di plastica e un sacchetto oppure un aquilone, soffiare in acqua con una cannuccia per vedere le bolle di aria.

  • Acqua: amatissima dai bambini, con l’acqua si possono fare tantissimi giochi e attività. Qualche esempio? Travasarla, colorarla, usare le spugne per trasportarla, assaporarla, sentire il rumore della pioggia, di una cascata e di un fiume.

  • Fuoco:I bambini vengono attratti da quegli elementi che li incuriosiscono perché ritenuti pericolosi o inavvicinabili. Un esempio evidente è il fuoco, che va proposto ai bambini “tradotto” nel concetto di calore e nella relazione caldo/freddo. Si possono fare attività sensoriali usando acqua calda e fredda,sfruttare il passaggio dal sole all’ombra e viceversa, riempire bacinelle col ghiaccio e vederlo sciogliersi. E poi sperimentare i colori caldi e freddi, spiegare il lavoro dei pompieri, usare candele e la cera.

Tre progetti concreti

Come tradurre questi concetti in progetti concreti?

Nel grande giardino dell’asilo nido “I pulcini dell’Oasi”, di Milano, per esempio, abbiamo creato un orto, un frutteto e un percorso sensoriale con specifici materiali che stimolano la sensorialità del bambino. Abbiamo sviluppato un laboratorio per sensibilizzare i bambini a prendersi cura della natura, coinvolgendoli in prima persona nelle diverse fasi di trasformazione da seme a germoglio a pianta vera e propria.

L’asilo nido Niguarda ha la possibilità di collaborare con il Centro di Riabilitazione equestre V. di Capua: assistiti da un’educatrice e dal personale del Centro, i bambini prendono confidenza con i ritmi della natura e imparano a conoscere i cavalli, la capretta, le anatre, il pavone, le oche che vivono al Centro, visitano le scuderie, scoprono dove dormono gli animali e aiutano a versare nella mangiatoia le carote, le mele, il mangime e il pane secco.

Il macro progetto di outdoor education dell’asilo nido di Cireggio si basa sulla vita delle api: abbiamo osservato questi operosi insetti in giardino e sui fiori, quindi abbiamo letto in classe il libro “APE, una piccola meraviglia della natura” di Britta Teckentrup. Abbiamo poi disegnato, esplorato i telai che le api abitano nell’arnia, scoperto le diverse tipologie di miele, cucinato dei dolcetti al miele, manipolato la cera d’api e infine siamo andati in visita da un apicoltore.