Elior e Gruppo Hera: i risultati del progetto di economia circolare

Oltre 17 tonnellate di CO2 risparmiate all’atmosfera grazie al riciclo di 5,38 tonnellate di oli vegetali esausti raccolti dal Gruppo Hera in 52 cucine Elior e trasformate in 6.263 litri di biocarburante idrogenato. Sono i risultati raggiunti in nove mesi dal progetto di economia circolare siglato da Elior Ristorazione e Gruppo Hera.

Lo sviluppo sostenibile

Garantire modelli sostenibili di produzione e consumo, promuovendo l’efficienza delle risorse e dell’energia anche attraverso partnership che mettono al centro le persone e il pianeta, sono due degli obiettivi contenuti nell’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile.

Da qui nasce la collaborazione tra Elior, che ha la sostenibilità nella propria strategia aziendale, e il Gruppo Hera.

“I risultati raggiunti - spiega Rosario Ambrosino, ceo di Elior - hanno superato le aspettative: oltre alla riduzione delle emissioni climalteranti, la corretta gestione degli oli vegetali esausti fa sì che si eviti uno smaltimento improprio degli oli nell’ambiente”.

Un progetto concreto e misurabile di economia circolare, particolarmente virtuoso perché fa bene a tutti, soprattutto all’ambiente.

Dalla cucina al distributore: un processo circolare

Nei primi nove mesi il progetto è stato avviato in 52 cucine gestite da Elior. Qui sono state raccolte oltre 5 tonnellate di oli vegetali esausti (che tutti dovremmo smaltire correttamente anche nella cucina di casa), trasferite dal Gruppo Hera in un impianto di prima lavorazione e poi spedite alla bioraffineria Eni a Porto Marghera, dove avviene la trasformazione in biocarburante idrogenato (HVO) poi miscelato al 15% nel gasolio e distribuito alle stazioni di servizio Eni nel prodotto Eni Diesel+.

Tutte le fasi sono certificate da un ente terzo, come previsto dallo schema europeo ISCC (International Sustainability & Carbon Certification), che garantisce come l’intero processo riduca le emissioni di gas serra di oltre l’80% rispetto alla produzione di gasolio da fonti fossili.

In pratica, trasformiamo in una preziosa risorsa qualcosa che altrimenti sarebbe un rifiuto potenzialmente molto dannoso per l’ambiente. Si stima infatti che “un kg di olio vegetale esausto possa distribuirsi su una superficie di mille metri quadri di acque superficiali”, sottolinea Ambrosino.

Come 203 alberi

Gli oltre 6mila litri di biocarburante idrogenato prodotto corrispondono a un risparmio annuale di 5,25 Tonnellate Equivalenti di Petrolio (TEP), cioè 17,25 tonnellate di CO2 non immesse in atmosfera.

Potremmo tradurlo come un risparmio annuo di anidride carbonica equivalente indicativamente all’assorbimento di CO2 generato da 203 alberi!

Non solo: con il biocarburante prodotto potremmo alimentare autovetture a ciclo diesel di media cilindrata con una percorrenza complessiva di circa 100.200 km.

“Siamo impegnati ogni giorno per ridare valore a ciò che viene scartato, per recuperare materia ed energia dai rifiuti supportando i territori serviti e le imprese nella transizione ecologica”, assicura Orazio Iacono, a.d. del Gruppo Hera.

I prossimi passi

I risultati raggiunti nei primi nove mesi sono solo una parte degli obiettivi previsti. A breve, infatti, il progetto sarà esteso a oltre 170 punti Elior, in modo da:

  • raggiungere una quantità di olio raccolto pari a 25 tonnellate

  • corrispondenti a circa 29mila litri di biocarburante idrogenato Eni