Casa San Giorgio di Origgio: quando il pasto è anche momento di cura

Il pranzo è sempre un momento piacevole e di aggregazione sociale  per tutti, a maggior ragione lo è per gli ospiti delle residenze sanitarie, che lo apprezzano molto. In alcuni casi, questo importante momento della giornata può diventare anche una vera occasione di cura, come abbiamo avuto modo di sperimentare presso la residenza Casa San Giorgio di Origgio (VA), nella quale siamo presenti da alcuni anni.


In questa Casa la Responsabile di Struttura Grazia Pepe, infermiera professionale e coordinatrice, con il supporto del personale assistenziale e della cucina ,ha portato avanti  un progetto per  favorire il benessere psico-fisico degli ospiti, dedicandosi in particolare a coloro che a causa dei disturbi comportamentali, richiedono che l’assistenza al pasto sia il più possibile curata e umanizzata. 
A lei abbiamo chiesto di spiegarci meglio quanto realizzato e i risultati ottenuti, partendo prima di tutto dalla particolare tipologia di utenti. 

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Chi sono gli ospiti che seguite? 


“Il progetto è rivolto a persone con demenza, alcuni dei quali  affetti da disturbi comportamentali più o meno gravi che presentano sintomi diversi, disturbi del sonno, allucinazioni, aggressività, wandering, depressione, affacendamento, apatia, in alcuni casi con conseguente importante calo di peso. Si tratta di anziani fragili, spesso afflitti non solo dalla  demenza ma anche da altre patologie con una età tra i 65/90 anni” e oltre.
 

Da dove siete partiti?


“Abbiamo lavorato per creare un ambiente che fosse idoneo alla loro accoglienza: piccolo, silenzioso, ovattato, colorato ,affinchè  le tinte forti utilizzate  siano motivo di interesse e interazione, utili a stimolare l’ospite ad alimentarsi, usati anche per dare  orientamento nello spazio, migliorata l’illuminazione al fine di garantire un adeguato ritmo sonno veglia. 

Anche il momento del pranzo, per questi ospiti, può essere un momento difficile?


“Questa tipologia di pazienti spesso è affetta da affaccendamento, ovvero dall’essere sempre impegnati a fare qualcosa, come per esempio riordinare le cose oppure montare e smontare oggetti, e per motivi terapeutici noi cerchiamo di orientare questa attività durante la giornata così che arrivino tranquilli al momento del pranzo. Lo abbiamo fatto creando anche qui una situazione nella quale i disturbi siano ridotti al minimo: gli ospiti mangiano su un tavolo diviso in quattro spicchi colorati con tinte diverse. A ognuno dei pazienti viene assegnato un colore che funge così da limite con il risultato che ospite rimane più concentrato sul pasto.

A tavola ci sono pochi elementi per non creare distrazioni. È utilizzata un'unica posata, il cibo viene servito in un piatto unico diviso in tre parti, dove sono evidenti i vari componenti, che hanno colori diversi e accesi. Inoltre, poiché i nostri ospiti spesso oltre ad una limitazione della vista, possono avere alterazioni del gusto, gli alimenti vengono cucinati un po’ più saporiti, così da invogliare il paziente ad alimentarsi. 

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Questa nuova modalità di approccio ha portato a dei risultati per questi ospiti?


“Il più grande risultato è stato vedere un recupero delle autonomie residue che sembrava perduto.
I pazienti della Casa San Giorgio di Origgio riconoscono il momento del pasto e vi partecipano attivamente. Molti, che non erano in grado di mangiare da soli, hanno ricominciato a farlo e alcuni - che avevano perso peso a causa della difficoltà nell’alimentarsi poiché prevalevano i disturbi comportamentali -  hanno raggiunto uno stato nutrizionale adeguato.
Apparentemente può sembrare poco, ma per questi ospiti è fondamentale mantenere più autonomia possibile”.

 

Quale è stato l’apporto di Elior in questi anni?


Elior è stata un partner fondamentale che ci ha sempre aiutato e seguito in questi anni, modificando i menu per venire incontro alle esigenze degli ospiti, lavorando sui colori e sulla  presentazione del piatto porzionato, sulla sapidità senza aggiungere sale e preferendo invece, erbe aromatiche, con l'aggiunta di Parmigiano Reggiano, frutta e verdura di stagione come da manuale della Dieta Mediterranea. Variate le  merende e aggiunti spuntini a metà mattina per sostenere l’ospite con wandering e affacendamento .   
E noi di Elior siamo orgogliosi di aver contribuito a questo percorso di crescita della struttura ma soprattutto di aver potuto essere testimoni di un reale miglioramento del benessere degli ospiti.