Quando la mensa scolastica diventa un lavoro di squadra: l’esempio di Rimini

Le scuole in Italia hanno riaperto ma il servizio di mensa scolastica non è uguale dappertutto. Anzi, in molti casi il pasto a scuola è stato oggetto di dibattito, dubbi, a volte ritardi per molti istituti, perché il rispetto della normativa anti-Covid ha imposto nuove regole di sicurezza in mensa e soprattutto un utilizzo diverso degli spazi.

Eppure, in alcuni casi la partenza del servizio di refezione scolastica si è trasformata in un gioco di squadra tra pubblico e privato che non solo ha portato a un servizio efficiente e inclusivo, ma ha anche generato nuovi posti di lavoro.

Oggi vi raccontiamo una storia di educazione alimentare e ristorazione collettiva della quale andiamo molto fieri.

Le mense scolastiche di Rimini

A Rimini Gemeaz, del Gruppo Elior, gestisce la mensa delle scuole elementari e materne, per un totale di 2.400 pasti giornalieri per i bambini e il personale docente.

In vista della riapertura delle scuole, essendo un’azienda di ristorazione collettiva ci siamo ovviamente confrontati con le istituzioni per capire in quale modo riorganizzare il servizio mensa.

Il 10 luglio è stato organizzato il primo incontro operativo di una lunga serie con Mattia Morolli, assessore ai servizi educativi del comune di Rimini, Gemeaz Elior e il dirigente scolastico, durante il quale sono stati identificati tre obiettivi:

  1. Fornire il pasto a tutti i bambini, senza escludere alcuna classe
  2. Garantire la massima qualità
  3. Generare posti di lavoro

Il pasto al posto

Il 12 agosto, a un mese dalla riapertura delle scuole, il team composto da Gemeaz Elior, dall’assessore Morolli e dal dirigente scolastico Stefanini ha girato tutte le strutture scolastiche riminesi per verificare fattibilità, modalità di esecuzione ed eventuali criticità del servizio mensa.

Nell’ottica degli obiettivi prefissati, è stata scartata l’ipotesi del lunch box e si è scelto di intraprendere la più complessa e gratificante strada del pasto al posto. Il che significa, per noi, 2.400 pasti garantiti ogni giorno e serviti direttamente al banco, utilizzando in alcune scuole anche un unico piatto di porcellana (ci piace essere plastic free quando è possibile!) preparato ad hoc per contenere tutte le pietanze.

I menu

Chi pensa che per stare in un solo piatto il menu sia stato sacrificato è fuori strada.

Per fare qualche esempio, ai nostri bambini serviamo pasti completi basati sulla dieta mediterranea:  tagliatelle con lenticchie rosse, parmigiano, pomodoro e aromi, crocchette di verdure al forno, gnocchetti sardi al pesto, pollo arrosto, verdura cruda a bastoncino, gobbetti con olio extra vergine di oliva e parmigiano, scaloppine al limone al forno, bocconcini di coda di rospo arrosto, burger di verdura, riso con fagioli.

Un lavoro di squadra

Oggi siamo orgogliosi di poter dire che tutti e tre gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti: i pasti a scuola vengono serviti ogni giorno in classe a tutti i bambini delle primarie e delle materne di Rimini e la qualità è quella che da sempre Elior garantisce, rispettosa della stagionalità e all’insegna di un’alimentazione sana, equilibrata e gustosa. Perché la refezione scolastica è un momento fondamentale di educazione alimentare per i bambini, che così imparano a conoscere e apprezzare ingredienti, cotture, consistenze (mangiare insieme ai compagni è una sorta di laboratorio didattico sul gusto) e a gestire la socialità con i coetanei. Inoltre, è un pasto completo ed equilibrato sul quale contano molte famiglie in difficoltà, un aspetto sociale rilevante che purtroppo durante il lockdown è mancato a molti.

Nuovi posti di lavoro

Fondamentale per l’epilogo di questa storia è anche un altro punto, del quale andiamo fieri: per attuare questa modalità di servizio mensa è stato necessario creare squadre di operatori che operano contemporaneamente, occupandosi ognuna di due o tre aule al massimo tra servizio e pulizia. Il che ha significato dover assumere nuovo personale, per l’esattezza 12 nuovi dipendenti, generando così posti di lavoro e occupazione in un momento storico particolarmente difficile su molti fronti.

E siccome ogni storia deve avere un lieto fine, nella nostra possiamo concludere tutti i costi extra sono stati assorbiti dal comune di Rimini, senza così gravare sulle famiglie. “Si tratta di un investimento importante – conferma l’assessore Morolli – nella convinzione che mai come oggi sia necessario sostenere tutte le famiglie con i diversi servizi del diritto allo studio, per permettere a tutti un ritorno in classe il più sereno e proficuo possibile”.