Riaprono gli asili nido Elior: il nostro protocollo di sicurezza per i piccoli

Dopo i campus estivi, con l’arrivo di settembre riaprono gli asili nido: tutto è pronto, infatti, per accogliere i bambini nei servizi all’infanzia gestiti dalla nostra divisione Pulcini & Co, un ritorno alla normalità che permetterà alle famiglie di gestire meglio la quotidianità e ai piccoli di ritrovare una routine serena e sicura in mezzo ad altri bambini.

Essendo un anno decisamente particolare, abbiamo studiato e messo a punto un nuovo protocollo di sicurezza che tenga conto delle indicazioni nazionali e regionali per evitare la diffusione dei contagi da Covid. E grazie all’esperienza acquisita già in questi mesi con i summer camp, siamo convinti di poter aprire le porte ai piccoli e ai loro genitori con professionalità e competenza.

L’organizzazione a bolla

Al centro del nostro protocollo c’è quella che abbiamo definito organizzazione a bolla: i bambini saranno suddivisi in “bolle”, ovvero piccoli gruppi sempre identificabili con uno o due educatori al massimo. Si eviteranno le attività di intersezione e l’uso promiscuo degli spazi: ad ogni gruppo infatti, sarà assegnato in via esclusiva materiale didattico, giocattoli e oggetti, inclusi i cestini dei rifiuti in modo da garantire l’autonomia dei bambini al momento del pranzo. Tutto quel che invece dovrà per forza essere condiviso, sarà igienizzato prima del passaggio da un gruppo all’altro e chiederemo alle famiglie di non portare oggetti o giochi da casa.

L’organizzazione degli spazi

Anche l’organizzazione degli spazi andrà di pari passo: ciascun gruppo avrà una propria zona pranzo, con tavolini distanziati di almeno un metro, e una zona nanna dedicata. I bagni saranno igienizzati dopo l’uso di ciascun gruppo, in modo che possano essere utilizzati in piena sicurezza anche dai bambini di altri gruppi, e tutti, bambini e personale, dovranno lavarsi frequentemente le mani.

Per accogliere al meglio i piccoli e le loro famiglie, abbiamo organizzato una zona triage dedicata all’arrivo in struttura, con una segnaletica ben visibile che aiuterà tutti a mantenere il distanziamento sociale e due percorsi diversi per l’entrata e l’uscita.

Inoltre, ci saranno forme e colori diversi a indicare le aree dedicate a ciascun gruppo, in modo che anche i bambini possano immediatamente capire dove andare.

Prima di accedere, tutti dovranno igienizzarsi le mani con l’apposito gel disinfettante: un nostro operatore procederà alla rilevazione della temperatura corporea, che se superiore ai 37,5° inibirà l’accesso al nido.

Il Patto di Corresponsabilità

Mai come in questo momento è fondamentale poter contare su personale qualificato e consapevole: ecco perché abbiamo formato ad hoc tutti i nostri dipendenti sulle procedure e i nuovi protocolli aziendali da adottare per evitare ogni rischio e assicurare un ambiente di lavoro sano e sicuro.

E siccome pensiamo che oltre ai bambini, agli educatori e al personale, anche i genitori facciano parte della squadra e debbano essere coinvolti in modo tempestivo, prima dell’avvio della frequenza li informeremo su tutte le indicazioni seguite dal nido e quelle che le famiglie dovranno adottare a casa per poter portare il proprio bambino al nido.

Chiederemo infatti ai genitori di firmare il Patto di Corresponsabilità, un impegno reciproco ad agire secondo comportamenti responsabili prestabiliti, come la necessità di rimanere a casa e contattare il pediatra o il medico di famiglia in caso di sintomatologia sospetta, la procedura di triage quotidiana prima dell’accesso del bambino al nido e il piano di pulizia e sanificazione che applicheremo in tutti i locali, ambienti e postazioni del nido per il contenimento del contagio.

In caso di emergenza?

Noi ovviamente speriamo di non incappare mai in un’emergenza ma se dovesse accadere siamo pronti a fronteggiarla.

Nel caso in cui i piccoli abbiamo febbre superiore a 37,5°, dispnea, diarrea o vomito, sintomi influenzali come tosse e rinorrea, i genitori saranno avvisati immediatamente e pregati di allontanare il bambino e avvisare il pediatra. Sarà poi il medico a valutare se necessario il test diagnostico: nel caso in cui sia positivo, il pediatra contatterà il Dipartimento di Prevenzione individuato per la struttura, che metterà in quarantena per 14 giorni chi è stato in contatto con il caso confermato nelle 48 ore precedenti l’insorgenza dei sintomi.

Se invece il test diagnostico è negativo, occorrerà presentare il risultato al nido per poter tornare in frequenza.