Migliorare l’esperienza della pausa pranzo: il progetto di Hospes per Pittini

Rendere la pausa pranzo un’esperienza migliore per i propri dipendenti, anche in tempo di Covid: è il progetto che ha visto lavorare fianco a fianco Hospes, azienda del gruppo Elior, e il Gruppo Pittini, realtà industriale siderurgica con sede in Friuli considerata un’eccellenza europea nella produzione di acciai lunghi per l’edilizia e l’industria meccanica.

Pittini e Hospes: due eccellenze italiane

Il Gruppo Pittini ogni anno produce circa tre milioni di tonnellate di acciai lunghi nelle sue 18 strutture produttive e di servizio logistico, coinvolgendo 1.800 dipendenti. I suoi prodotti sono venduti in oltre 60 paesi del mondo e vengono impiegati nella costruzione d’infrastrutture di particolare rilevanza come - per fare un esempio - il progetto di ampliamento del porto di Rotterdam, uno dei più grandi al mondo dopo Singapore e Shanghai.

Pittini è un gruppo solido orientato ad una crescita costante, guidata da investimenti in tecnologia, innovazione di prodotto e da un’attenta politica di sostenibilità ambientale. Non a caso, il claim aziendale è Steel Ahead, ad indicare la missione d’innovare in continuazione, anche nel benessere dei propri dipendenti.

Ecco perché insieme a Hospes, il Gruppo ha avviato un progetto per la ristrutturazione degli spazi di ristorazione collettiva aziendale, con l’obiettivo di migliorare l’esperienza della pausa pranzo dei propri collaboratori.

Ristorazione collettiva e welfare aziendale

Da gennaio 2018, Hospes segue la sede di Pittini di Verona fornendo i propri servizi di ristorazione collettiva. Visto il rapporto soddisfacente su entrambi i fronti, la collaborazione si è estesa anche agli impianti dell’area industriale tra Osoppo e Gemona, in Friuli: sette stabilimenti aperti tutti i giorni della settimana, sabato e domenica inclusi, che richiedono un servizio di pranzo e cena per il personale degli uffici e dei reparti produttivi.

Si tratta di un piano importante non solo di fornitura di servizi di mensa aziendale ma anche di ristrutturazione di tutti gli ambienti dedicati alla pausa pranzo nell’ottica di renderli più piacevoli e confortevoli. Inoltre, è stato stabilito un progetto di educazione alimentare dei dipendenti con una proposta alimentare varia di cibi sani.

Per la realizzazione del progetto, Hospes ha potuto contare sul fatto di avere una casa madre importante come Elior, che per alcuni tipi di piatti, come le verdure, ha messo a disposizione uno dei suoi centri cottura.

Il piano di ristrutturazione dei locali mensa è già stato completato in parte: il resto sarà terminato nei prossimi due anni, con qualche ritardo rispetto alla tabella di marcia a causa del Covid-19.

Emergenza sanitaria e gestione della mensa aziendale

L’arrivo dell’emergenza sanitaria ha costretto a rallentare il progetto di ristrutturazione delle mense aziendali del Gruppo Pittini ma con un’attenzione costante all’evoluzione della situazione e alle persone, Hospes è riuscita a gestire il servizio di ristorazione collettiva anche durante la pandemia.

Ovviamente, il Covid-19 ha reso necessaria una nuova gestione della mensa, prima e immediatamente dopo il lockdown. Nella prima fase di incertezza, quando ancora non era stata diramata alcuna direttiva, erano già state prese alcune misure cautelative: nelle linee self-service, per esempio, da subito abbiamo deciso di far comporre il vassoio agli addetti mensa adeguatamente forniti di guanti, prolungando gli orari del servizio per evitare assembramenti.

Dal 10 marzo, con l’inizio del lockdown, la gestione della mensa è stata così riorganizzata:

  • Estensione degli orari di apertura del ristorante aziendale
  • Introduzione di prodotti e condimenti monouso per evitare il passaggio di mano tra più persone
  • Sostituzione del pasto tradizionale (sia in linea self-service che del servizio al tavolo) con lunch-box monoporzione, più sicuri da consumare. Inizialmente sono stati introdotti dei cestini con panini farciti
  • Appena siamo riusciti a riorganizzarci per garantire un pasto corretto, abbiamo aggiunto piatti freddi, come l’insalata di riso, e proposte a contenuto proteico, come il roast-beef
  • Nelle settimane successive, è stato possibile aggiungere anche un lunch-box caldo, contenente piatti come lasagne o stinco
  • Durante l’emergenza, i dipendenti al momento dell’ingresso in azienda potevano scegliere e prenotare quattro lunchbox diversi, tra cui uno caldo
  • È stato inoltre predisposto un cestino notturno e un dolce per tutti i dipendenti
  • Tutti i posti in mensa erano pre-assegnati: i dipendenti potevano così arrivare e sedersi direttamente al tavolo con il cestino scelto già pronto per loro
  • Nel caso di lunch-box caldo, un nostro addetto si occupava di prepararlo e poi si allontanava dal microonde per lasciarlo ritirare direttamente al dipendente

Ritorno alla normalità

Dal 18 giugno abbiamo ripristinato il servizio self service in tutte le sette mense, reintroducendo il pasto spadellato in presenza: i lavoratori possono prenotare il proprio vassoio, che viene composto direttamente dai nostri addetti e consegnato attraverso le barriere che distanziano operatori e ospiti. A regime, si tratta di circa 650 pasti garantiti ogni giorno, con menu equilibrati e un’attenzione particolare alla sostenibilità, al territorio e ai piatti tipici.

Infatti, qual è il piatto di maggior successo? Il frico, preparazione tipica friulana a base di patate, cipolle e formaggio!

In accordo con l’azienda, abbiamo scelto di lasciare comunque il cestino notturno, aggiungendo un dolcetto per rendere più piacevole il turno di notte.

Un lavoro di squadra

Il Gruppo Pittini ha provveduto a sanificare tutti gli ambienti dei vari stabilimenti appena annunciata l’emergenza; in seguito l’attività è progressivamente ripartita e noi con loro. Durante il periodo emergenziale così drammatico per tutti, l’azienda si è impegnata a fondo per garantire benessere ai propri dipendenti, uno sforzo che ha coinvolto anche tutti i partner, in prima linea nell’offrire servizi di alta qualità e sicuri. Oltre a Hospes, infatti, il fornitore di acqua ha regalato una serie di borracce per far sì che i dipendenti potessero avere a disposizione quantità illimitate di acqua. Lo stesso ha fatto l’azienda fornitrice di pane, che si è dotata di una macchina sigillatrice per fornire porzioni di pane imbustate.